Marine Interiors Cabins

Metodologia lean per triplicare la produzione in tempi brevi e senza sprechi

L'ingegnerizzazione dei processi quale condizione sostanziale per triplicare la produzione

Il progetto di consulenza realizzato con Marine Interiors Cabins è un “ritorno alle origini” di LEF, nel senso che abbiamo messo in pratica la metodologia lean a 360° per aumentare la produttività dell’impianto che aveva l’obiettivo di triplicare la produzione entro il 2024.

Un obiettivo sfidante, non solo per il tasso di crescita previsto ma anche (e soprattutto) per le tempistiche in cui si voleva realizzarlo ed è proprio per questo che il ruolo di un partner altamente specializzato, come l’azienda digitale modello LEF, è diventato il fattore critico di successo. “Avevamo tempi molto stretti – afferma Marco Trestini, responsabile produzione e logistica – e con le nostre forze non ce l’avremmo fatta a rispettare i tempi che ci eravamo imposti e che ci imponeva soprattutto il mercato. Inoltre, questo progetto era un’opportunità di crescita eccezionale anche per giovani nuove leve che avevano bisogno di una guida metodologica”.

Ascolta o scarica l’audio Nuovo layout produttivo in Marine Interiors Cabins con Marco Trestini, responsabile produzione.

Marine Interiors Cabins è una società del gruppo Fincantieri, con sede a Pordenone, che si occupa di progettazione, realizzazione e consegna di cabine box generali per le navi da crociera nel campo degli equipaggi. La capacità di gestire direttamente tutte le fasi produttive, dal design alla costruzione fino alla consegna, è il grande vantaggio competitivo fornito da una società leader nel settore navale per la fornitura di cabine chiavi in mano.

L’azienda oggi conta circa 350 persone, delle quali circa la metà sono operativi. Nel 2022 ha prodotto circa 7.500 box igiene e oltre 13.000 cabine, numeri confermati e addirittura incrementati nel corso del 2023. Numeri che negli ultimi anni sono più che triplicati e da qui la scelta – necessaria – di avviare un piano di modernizzazione industriale, investendo in modo significativo in infrastrutture, impianti, sistemi informativi.

Nel corso degli ultimi anni l’azienda si è impegnata in una serie di iniziative volte alla modernizzazione, investendo in modo significativo in infrastrutture, impianti, sistemi informativi. Tra queste iniziative particolare rilievo riveste il progetto di ingegnerizzazione dei processi delle unità box, che ha permesso di triplicare i volumi di produzione (da 4.000 box annui agli oltre 11.000 box previsti per il 2024).

Il processo produttivo tradizionale non avrebbe mai potuto sostenere un tale aumento di produzione. L’organizzazione produttiva si basava, infatti, su un layout a postazione fissa in cui il box prende forma a cominciare dalla sua struttura esterna, per poi essere completato con il montaggio dell’arredo interno. Una tipica organizzazione uomo – materiale in cui gli operai, tendenzialmente specializzati ognuno nel proprio ambito – piastrellisti, elettricisti, idraulici, manovali, collaudatori, addetti al controllo qualità -, a seconda dell’avanzamento delle fasi da realizzare si spostavano da un prodotto ad un altro per completare il ciclo di produzione all’interno di un’area di circa 10.000 metri quadri dove c’erano circa 100 postazioni di box. Oltre alla dispersione di tempo negli spostamenti degli operatori da un box all’altro, si perdeva molto tempo nel cercare il materiale all’interno dello stabilimento.

Con l’aiuto degli esperti lean dell’azienda digitale modello, il layout produttivo è stato ridisegnato completamente passando ad un’organizzazione per linee di montaggio, in una logica materiale – operatore. Il box quindi non è più fermo e statico in una postazione, ma si muove su una linea e viene completato nelle varie stazioni. Anche l’approvvigionamento dei materiali per il montaggio è stato rivoluzionato, attraverso un “supermarket” dove prelevare il materiale che serve per la produzione di un solo box e il trasferimento in linea mediante l’utilizzo di carrelli. Ulteriori accorgimenti e migliorie hanno riguardato la distinta definizione di aree di montaggio, la definizione di controlli di processo integrati nel flusso produttivo e la realizzazione di sistemi di aspirazione delle emissioni di polveri, vapori di colla, stucchi e malte come nell’industria edile.

Intervista a cura di Massimo Boni, responsabile ufficio stampa Confindustria Alto Adriatico e LEF, disponibile in video anche sul canale YouTube.