La pandemia fa bene all’automazione

«Con il Covid-19, quel futuro noto agli economisti come quarta rivoluzione industriale, impastato di intelligenza artificiale, robot, big data, all’improvviso è diventato un po’ più il nostro presente», ha scritto di recente Il Sole 24 Ore.

Il rischio sanitario ha rivoluzionato le pratiche lavorative e gli ambienti di lavoro, imprimendo un’accelerazione improvvisa ai processi di digital transformation, che fino a ieri appartenevano a un numero limitato di imprese.

Passare da un’organizzazione del lavoro tradizionale alla smart factory, capace di sfruttare l’automazione, l’internet delle cose, la realtà aumentata, la digitalizzazione, genera una serie di vantaggi competitivi difficilmente raggiungibili con le tecnologie compartimentate cui eravamo abituati.

Più produzione, meno incidenti

Rilevare le informazioni relative a tutto il processo produttivo ed elaborarle in cloud con algoritmi di intelligenza artificiale consente di ottimizzare la produzione, attraverso la rilevazione di eventuali inefficienze e criticità e l’adozione in automatico della modalità produttiva più efficiente.

L’impiego della robotica collaborativa, che fa dialogare macchine e persone, permette di massimizzare l’efficienza produttiva e migliorare la sicurezza dei lavoratori, assegnando ai robot lavori di massima precisione, attività ripetitive e mansioni pericolose.

Migliorare i prodotti e i processi decisionali

L’ottimizzazione del processo produttivo, unita a un controllo qualità gestito con tecnologie di gestione predittiva dei macchinari, riduce sensibilmente i costi dell’intero processo, perché l’automazione permette di produrre di più e meglio: abbassa drasticamente la difettosità e riduce il numero degli interventi di manutenzione e i tempi di fermo macchia.

Inoltre, l’impiego di strumenti di analisi di dati permette di usare l’intelligenza artificiale a supporto dei processi decisionali, favorendo l’efficienza e integrando al meglio le diverse modalità operative della popolazione aziendale, dal lavoro in presenza al lavoro in mobilità allo smart working.

Molti osservatori lamentano la scarsa visione sull’innovazione da parte delle politiche pubbliche, ma anche di gran parte del mondo industriale: l’emergenza Covid-19 potrebbe generare quella spinta che mancava per fare il salto verso la digitalizzazione.

Iniziativa di solidarietà digitale: Kiber

Iniziativa di solidarietà digitale

In questo difficile periodo legato all’emergenza COVID-19, Kiber supporta gli operatori del servizio sanitario e dell’industria nelle loro attività aderendo all’iniziativa di Solidarietà Digitale promossa dal Ministero dell’Innovazione e della Digitalizzazione, con la distribuzione e attivazione gratuita per 3 mesi dell’App Kiber 3 Field.

Kiber 3 Field App

Kiber 3 Field App, disponibile su Android e IoS, è la soluzione di realtà aumentata che permette di eseguire dal proprio smartphone operazioni complesse coinvolgendo, in maniera semplice, esperti da remoto per supporto e guidance. Questa app, rilasciata recentemente online, rappresenta la versione “semplificata” di un prodotto assai più complesso che da anni VRMedia mette a disposizione di grandi realtà come BH (Baker Hughes, GE Oil&Gas) o di importanti partner come RINA: con Kiber 3 Field l’operatore sul campo attraverso il proprio smartphone può scambiare informazioni, farsi guidare o consultarsi con esperti da remoto per eseguire operazioni di vario tipo – consulti medici, manutenzioni, ispezioni, attività di training, ecc.
Kiber 3 Field offre molto più di un sistema di conferenza, la piattaforma è infatti parte di un vero e proprio sistema di collaborazione da remoto che può portare sino a 3 esperti connessi da luoghi diversi a supporto dell’operatore sul campo. L’operatore sul campo e gli esperti remoti, interagiscono attraverso un’area di collaborazione condivisa grazie al live streaming, si scambiano con chiarezza le informazioni condividendo la propria visione e aggiungendo all’interazione audio/video annotazioni visive e commenti in tempo reale sui fermi immagine condivisi.
La piattaforma Kiber, progettata per linee satellitari, funziona anche nelle location più sperdute con il solo EDGE, consuma pochissima banda non penalizzando le persone/imprese in termini di consumo dei dati. Il consumo della banda è infatti controllabile e permette sia di poter adattare il livello di qualità della comunicazione alla banda disponibile, sia di ridurre intenzionalmente il consumo qualora fosse opportuno per motivi di carico sulla rete o di costo della connessione.
Con Kiber 3 Field la comunicazione è cyber-sicura, un sistema asimmetrico di criptografia, già testato da grandi aziende, consente uno scambio di dati a prova di penetrazione. Kiber utilizza inoltre un sistema di comunicazione firewall-friendly che non richiede particolari interventi ICT per il suo utilizzo.

Kiber System

Kiber System è la piattaforma per la creazione di nuovi spazi e forme di collaborazione da remoto. Kiber è la soluzione integrata di Hardware e Software a tecnologia AR: un sistema indossabile plug&play progettato per migliorare le performance degli operatori sul campo portando l’expertise aziendale a supporto da remoto in maniera efficace ed istantanea.
Kiber System è flessibile nelle configurazioni dei dispositivi a disposizione dell’operatore sul campo – dalla configurazione premium con Smart Helmet e handcam a quella basic con smartphone/tablet passando per soluzioni tailor-made con smart glasses – che si connettono automaticamente alla rete e attivano un canale
di comunicazione cyber-sicuro con gli esperti remoti.
Le soluzioni integrate di Kiber aiutano a migliorare la produttività aziendale e a ridurre tempi e costi legati ad attività ordinarie e straordinarie quali ispezione o manutenzione, elevando la qualità dei processi e incrementando la sicurezza generale.

Kiber3 Field App Iniziativa di solidarietà digitale: Kiber

Chi è Kiber

Kiber è un progetto di VRMedia – azienda spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, fondata da un gruppo di ricercatori del mondo AR/VR – per fornire al settore Industriale nuove soluzioni tecnologiche di Realtà Aumentata. Qui il Company Profile di Kiber oppure visita direttamente il sito web di Kiber.

3 borse di studio per Executive MBA in Business Innovation

3 BORSE DI STUDIO DEDICATE AD AZIENDE PER LA PARTECIPAZIONE DI UN PROPRIO CANDIDATO AL NUOVO EXECUTIVE MBA IN BUSINESS INNOVATION, SCADENZA 20 DICEMBRE

Un’agevolazione esclusiva, del valore di € 12.000, per portare in azienda nuove competenze in ambito di innovazione aziendale deep tech-driven, dai big data alla IA, dalla robotica alle piattaforme di op en innovation, dal design thinking alla lean transform ation.

Presentazione

Grazie ad una nuova partnership tra Unindustria Pordenone, Lean Experience Factory e MIB School of Trieste vi è la possibilità di formare un proprio imprenditore o manager d’impresa, in modalità economicamente agevolata, sulle nuove tecnologie, i processi aziendali e le trasformazione dei modelli di business, attraverso la partecipazione ad un Executive Master.

Il Master

Si tratta di un nuovo modello di EMBA – Executive MBA in Business Innovation, realizzato da Mib School of Management di Trieste, in collaborazione anche con Ambrosetti.

Il Master:

  • è in lingua inglese;
  • è certificato a livello internazionale (solo il 2% delle Business School al mondo ha ottenuto l’accreditamento);
  • inizia il 27 gennaio 2020, con durata complessiva nell’arco di 24 mesi;
  • è in formula part-time per lavoratori, per ridurre al minimo l’impatto dell’assenza della persona dall’attività aziendale, garantendo invece un incremento delle performance lavorative;
  • ha sede tra Trieste (3 settimane residenziali distanziate), Milano (The European House Ambrosetti e Venture Factory), Venezia (Digital Capability Center), Padova (Galileo Visonary District).

Il programma di Master è altamente innovativo ed è finalizzato all’aumento dell’agilità dei processi aziendali e alla trasformazione dei modelli di business dell’azienda grazie alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie deep tech-driven, dai big data alla IA, dalla robotica alle piattaforme di open innovation, dal design thinking alla lean transformation.

Ulteriori dettagli sul Master

L’agevolazione

Consiste in 3 borse di studio del valore di € 12.000,00 ciascuna, messe a disposizione tramite Lean Experience Factory. Ogni borsa di studio rappresenta un risparmio del 40% sul costo totale del Master.

Chi può richiedere l’agevolazione

Le aziende possono manifestare l’interesse a candidarsi a questa agevolazione per proprio conto, oppure segnalare quello dell’imprenditore o del manager d’impresa, eventualmente interessato anche a titolo personale. L’ottenimento della borsa di studio è naturalmente subordinata all’ammissione del candidato al Master, che avverrà su selezione degli organizzatori del Master, secondo i seguenti principali requisiti personali:

  • laurea o diploma universitario;
  • almeno 3 anni di esperienza lavorativa;
  • piena comprensione della lingua inglese.

Scadenze

L’iscrizione al Master è prevista entro gennaio 2020. Per la borsa di studio è necessario manifestare l’interesse, contattando Lean Experience Factory entro lunedì 2 dicembre 2019.

Contatti per informazione e per la manifestazione d’interesse
Le aziende interessate, per richiesta informazioni o manifestazione di interesse, possono rivolgersi a:

Lean Experience Factory
Bernardi Giovanni
Responsabile Operations
Email: [email protected]
Tel: 0434 858756
Cell: 340 2252305

Altri documenti

Future Office: ecco come avviare l’azienda alla trasformazione digitale dei processi di ufficio con soluzioni ‘portatili’

La formazione esperienziale non si ferma in Lean Experience Factory a San Vito al Tagliamento, ma varca le porte delle aziende grazie all’approccio “train the trainer” ovvero “forma i formatori”: inaugurata la soluzione portatile dell’Ufficio Digitale.

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L’approccio “train the trainer” per scalare le competenze a tutta l’azienda

È ormai risaputo il peso delle persone nel successo della trasformazione. Alcuni studi affermano che solo il 5% delle persone partecipa attivamente al processo di trasformazione e lo fa perché consapevole e capace di gestirne i processi, le sfide e i risultati. Si parte da questo 5% per creare allineamento negli obiettivi della trasformazione, ma non è sufficiente per creare la massa critica per farla avvenire. Da questa sfida nasce l’approccio “train the trainers” che in italiano significa “forma i formatori” ed è un meccanismo a cascata che permette di divulgare le competenze chiave della trasformazione a tutta l’azienda. Si parte da un nucleo ristretto di persone che vengono formate presso la Lean Experience Factory con un programma ad-hoc in base agli obiettivi della trasformazione aziendale congiuntamente alla creazione di capacità di facilitazione. Una volta fatta questa prima edizione, la nuova classe di facilitatori proseguirà in azienda dove il team di Lean Experience Factory sarà a supporto per dare feedback e facilitare le prime edizioni, utilizzando anche le soluzioni “portatili” a disposizione.

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In cosa consistono le soluzioni “portatili”?

Sono dei kit dotati dei materiali necessari per replicare gli ambienti formativi e gli esercizi di Lean Experience Factory nelle aziende e solo molto utili per permettere alle aziende di applicare lo stesso approccio formativo a tutti i collaboratori aziendali garantendo così la replicabilità dell’apprendimento e dei messaggi chiave appresi.

Un esempio di approccio train the trainers in ambito Ufficio Digitale

Un esempio calzante del metodo train the trainers è quanto sviluppato per “Future Office” il percorso formativo per comprendere come digitalizzare un processo di ufficio sviluppato insieme a beanTech. Future Office è un corso di una giornata pensato per capi funzione di ufficio a supporto della produzione e permette ai partecipanti di imparare ad osservare un processo in modo critico, ri-disegnarlo secondo le leve del Lean Management fino all’automazione del processo. Accanto a questa giornata di formazione esperienziale che si tiene in Lean Experience Factory, dal 13 settembre sarà anche disponibile la soluzione portatile per permettere ai capi funzione di scalare le competenze apprese ai propri collaboratori. L’occorrente? Una stanza vuota, alcune scrivanie, la classica cancelleria di un ufficio e la soluzione portatile dell’ufficio digitale dove il kit permetterà ai collaboratori dell’azienda di comprendere gli step per una trasformazione digitale di successo e l’importanza della riqualificazione del personale.

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Per comprendere meglio il concetto di ufficio digitale, si potrà partecipare al corso “Future Office” del 21 Ottobre. Le iscrizioni sono aperte fino ad un massimo di 20 partecipanti su quota partecipativa ad personam. Per info e iscrizioni visitare la pagina del corso Future Office.

Per approfondimenti su un programma di formazione che segua l’approccio “train the trainer” con l’utilizzo della soluzione portatile dell’ufficio digitale, sarà sufficiente compilare il modulo presente nella pagina ‘contatti‘, specificando l’approfondimento desiderato.

Tre buoni motivi per partecipare all’evento Appuntamento con l’Industry 4.0

In Lean Experience Factory a San Vito al Tagliamento, si può provare in prima persona la trasformazione digitale grazie all’ Appuntamento con l’Industry 4.0 il 15 novembre 2019

Tre buoni motivi per partecipare all’evento Appuntamento con l’Industry 4.0

L’importanza di toccare con mano e vedere in prima persona esempi concreti di soluzioni digitali.

La creazione di competenze è uno dei motori più importanti di innovazione, cambiamento e vantaggio competitivo aziendale. L’efficacia e l’efficienza dei metodi di formazione però sono diversi, le lezioni teoriche frontali ad esempio hanno un tasso di ricordo sotto il 20% a distanza di tre mesi. L’unico vero modo per aumentare il tasso di ricordo è creare nei discenti un’esperienza che li porti ad applicare sul campo i principi appresi in aula sperimentando il cambiamento tecnologico e culturale necessario. Questa modalità di formazione permette di aumentare il tasso di ricordo a 3 mesi a oltre il 60%. Cosa permette di ritenere il 100% della conoscenza appresa? Il trasferimento delle competenze acquisite in azienda.

Lean Experience Factory ha la vocazione della formazione esperienziale dalla sua nascita, approccio che si sperimenta anche nell’evento “Appuntamento con l’Industry 4.0” dove si può toccare con mano una trasformazione digitale e capire quali competenze creare e approfondire in azienda.

Tre buoni motivi per partecipare all’evento Appuntamento con l’Industry 4.0

Il trasferimento tecnologico e l’importanza dell’ecosistema di collaboratori tecnologici a supporto dell’implementazione digitale.

L’avvento dell’Industria 4.0 ha portato alla nascita e riscoperta di una moltitudine di tecnologie che abilitano la trasformazione digitale. La creazione di un ecosistema di aziende ICT a supporto dell’implementazione digitale è diventato un elemento chiave nella realizzazione di una trasformazione di successo. Sono molti però gli aspetti da considerare quando un’azienda vuole intraprendere una partnership per introdurre in azienda soluzioni digitali:

  • Valutazione delle possibili soluzioni digitali alternative
  • Analisi della tipologia di collaborazione da mettere in essere
  • Definizione delle modalità di lavoro congiunto
  • Applicazione e adattamento della soluzione digitale in azienda
  • Trasferimento delle competenze necessarie per la gestione della tecnologia

In Lean Experience Factory durante l’Appuntamento con l’Industry 4.0, i partecipanti possono entrare in contatto con un ecosistema di 30+ aziende ICT che collaborano nel centro per implementare e testare nuove soluzioni digitali e supportare le aziende nella trasformazione.

Tre buoni motivi per partecipare all’evento Appuntamento con l’Industry 4.0

Le sfide dell’Industria 4.0, il concetto di purgatorio del piloti e come uscirne.

È ormai riconosciuta l’importanza assunta dalla trasformazione digitale nelle aziende di tutto il mondo e di tutti i settori. Infatti, già dal 2018, la quasi totalità degli imprenditori dichiara che l’industria 4.0 è diventato un tema urgente e critico per sostenere il vantaggio competitivo aziendale. Nonostante la pressione percepita del cambiamento richiesto, la maggior parte delle aziende si trova oggi una fase che viene denominata “purgatorio dei piloti”. Cosa significa? Le aziende che hanno adottato soluzioni digitali si trovano oggi “intrappolate” in una fase di implementazione pilota cioè l’introduzione di casi d’uso digitali in un’area ristretta e limitata dell’azienda con grandi difficoltà di ampliamento su scala aziendale o di ecosistemi. Le barriere che impediscono alle aziende di superare questa fase sono già state codificate e vengono condivise con i partecipanti per comprendere le principali iniziative che le aziende dovrebbero intraprendere per superare gli ostacoli affrontati.

Per comprendere meglio il concetto di formazione esperienziale, ecosistema digitale e purgatorio dei piloti sono aperte le iscrizioni all’ Appuntamento con l’Industry 4.0 che si terrà il 15 novemnre presso la Lean Experience Factory 4.0.

LEF 4.0 Cresce: Posa prima pietra dell’ampliamento

Il 24 giungo alle ore 18.15 presso la sede della Lean Experience Factory la presentazione ufficiale dell’evoluzione dei servizi per il supporto alla digitalizzazione, celebrata in questo evento in cui è stato presentato il futuro della LEF e il progetto dei Fari Manifatturieri, e posata la prima pietra del nuovo stabilimento.

PROGRAMMA DELL’EVENTO

APERTURA LAVORI
Paolo Candotti
Direttore Generale Unindustria Pordenone

SALUTI DI BENVENUTO
Renato Mascherin
Presidente Consorzio di Sviluppo Economico Locale del Ponte Rosso Tagliamento
Antonio Di Bisceglie
Sindaco di San Vito al Tagliamento
Michelangelo Agrusti
Presidente Unindustria Pordenone
Sergio Emidio Bini
Assessore regionale alle Attività produttive

TAVOLA ROTONDA
L’evoluzione della LEF e la piattaforma regionale IP4FVG: presentazione dell’iniziativa “Fari Manifatturieri”.
Con Paolo Candotti – Direttore Generale Unindustria Pordenone e Franco Scolari – Direttore Generale Polo Tecnologico di Pordenone

CERIMONIA POSA PRIMA PIETRA
in collaborazione con il pianista Gianni Della Libera

RASSEGNA STAMPA

FOTOGALLERY

Quando l’Industria 4.0 va oltre i processi produttivi manifatturieri: presentazione del percorso Digital Off

Dall’analisi dei fattori chiave dell’automazione all’individuazione delle criticità, passando per un percorso esperienziale che permette di comprendere dal vero le fasi di automazione che portano alla creazione di un Digital Office

percorso digitalizzazione automazione ufficio 04 Quando l'Industria 4.0 va oltre i processi produttivi manifatturieri: presentazione del percorso Digital Office

Come Industria 4.0 sta rivoluzionando il modo di fare business

Partendo dall’analisi dei processi produttivi, l’avvento di Industria 4.0 ha rivoluzionato il modo di lavorare delle persone, che adesso si trovano faccia a faccia con robot collaborativi, interfacce grafiche che danno informazioni in tempo reale, dispositivi che tracciano la vita del prodotto e del processo.
In questo cambiamento rivoluzionario, il concetto di digitalizzazione sembra però aver solo sfiorato la superficie dei processi a supporto della produzione, ovvero tutto quell’insieme di attività che riguardano la vita d’ufficio, dove in realtà il potenziale è molto alto e automatizzando una parte dei processi produttivi potrebbe essere generata una riduzione corposa dei costi operativi correlati.

Quali sono quindi le barriere che impediscono l’adozione dei principi dell’automazione nei processi a supporto della produzione?

Una prima criticità è nell’identificazione del processo target dell’automazione – quali processi prioritizzare, quali sono buoni candidati.
Una seconda criticità si lega alla quantificazione degli impatti generati – quali sono i benefici in termini di costi, qualità, flessibilità, servizio al cliente.

Perché la difficoltà del cambio culturale parte innanzitutto dal coinvolgimento del personale?

L’automazione, che in ambito ufficio ha come obiettivo quello di automatizzare attività ripetitive e a basso valore aggiunto, porta alla riduzione del carico di lavoro degli impiegati che si trovano quindi a rivedere le proprie attività quotidiane e che devono attraversare un momento di riqualificazione.
Da ciò, è facile capire come i dipendenti possano vedere i progetti di automazione come un possibile rischio per il proprio futuro in azienda: per questo è molto importante affiancare al progetto di automazione una comunicazione efficace, un ruolo attivo del management nel fornire feedback e coaching e un sistema di gestione dei risultati che tenga traccia degli impatti ottenuti e una struttura solida per la formazione del personale e l’acquisizione di nuove competenze.

percorso digitalizzazione automazione ufficio 03 Quando l'Industria 4.0 va oltre i processi produttivi manifatturieri: presentazione del percorso Digital Office

Percorso Digital Office – Edizione Beta, Dry Run

Di recente è stato lanciata una prima edizione di un corso esperienziale sull’efficientamento e l’automazione dei processi a supporto della produzione dove i partecipanti, nel ruolo di change leader, hanno guidato il redesign del processo dell’ufficio modello, intervistato il personale per raccogliere le loro opinioni e identificato il potenziale di automazione.
La giornata si è conclusa con la visita all’ufficio modello automatizzato che, grazie alla collaborazione di BeanTech e Foxwin, rappresenta un esempio pratico di automazione delle attività, di riqualificazione del personale e del processo di aumento dell’efficienza.

Visto il feedback positivo del primo Dry Run, questa tipologia di esperienza verrà ripetuta periodicamente nel centro di formazione esperienziale Lean Experience Factory 4.0 di San Vito al Tagliamento, entrando a far parte del Catalogo Corsi ufficiale.

percorso digitalizzazione automazione ufficio 01 Quando l'Industria 4.0 va oltre i processi produttivi manifatturieri: presentazione del percorso Digital Office

Want to reinvent your business? Start with culture

McKinsey

McKinsey and Fortune brought together more than 150 senior executives for the inaugural Brainstorm Reinvent conference, held in Chicago. The participants—representing organizations young and old, digitally native and digitally transitioning—were there to exchange ideas and lessons they’ve learned as their organizations undergo massive shifts created by technology and innovation. The most-discussed learning: the key to successful reinvention is culture.

McKinsey global managing partner Kevin Sneader kicked off the event by reminding executives of the need to continually reinvent their companies. He cautioned against becoming complacent when powerful trends like digitization take longer to bear fruit than anticipated. Kevin used the analogy of the transition from sailing ships to steam ships. Steam power took decades to completely overtake sailing, he explained. Meanwhile, rather than innovate, some ship builders continued to simply try to build a better sailing vessel, often by adding more sails. They became obsolete and missed the chance to become part of the new era of steam.

Tackling Europe’s gap in digital and AI

McKinsey

Europe’s average digital gap with the world’s leaders is now being compounded by an emerging gap in artificial intelligence.

On many metrics, the European economy and its businesses have been grappling for years to capture the full potential of current and previous generations of digital tools. It is now more than time to double down on Europe’s efforts to succeed in digital transformation, especially when a new set of digital technologies such as artificial intelligence (AI), are becoming more technically pervasive.

On average, Europe’s digital gap with the world’s leaders is now being compounded by an emerging gap with the world’s leaders in its development and corporate use of AI technologies. Without faster and more comprehensive engagement in AI, that gap could widen, especially for those European countries with relatively low AI-readiness.

At these factories, robots are making jobs better for workers

McKinsey

Any minute now, some speculate, workers around the world will be asked to make way for robots.

Their arrival may be welcome in some cases. Our latest research suggests that when robots—or automated manufacturing technology—take over jobs that are oriented around repetitive tasks, operators are able to move onto more exciting and productive work.

This was the case at 16 “lighthouses of manufacturing”, which were identified as part of a joint McKinsey and World Economic Forum project presented at Davos.