Digital skills e sviluppo aziendale: la trasformazione nasce dalle persone

Dovendo riassumere questo 2020 in una parola la più indicata potrebbe essere cambiamento: di vita, di abitudini, di comunicazione, tanto nella sfera privata quanto in quella lavorativa.

Una trasformazione veloce e radicale a cui associamo il termine digitalizzazione:

un’evoluzione ormai necessaria per far fronte ai nuovi scenari creati dalla pandemia.

Non tutto il male vien per nuocere, a volte certi episodi negativi aprono la strada a nuove opportunità di sviluppo e creano la necessità di nuove capacità e professionalità.

Nasce così l’esigenza di un mix sempre più articolato di competenze digitali e tecnologiche in grado si supportare le organizzazioni nella gestione del cambiamento.

Cosa sono le DIGITAL SKILLS?

L’Unione Europea ha cercato di darne una definizione standard descrivendole come “abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet”.

Questa definizione è corretta e onnicomprensiva, ma certamente oggi non è sufficiente per rappresentare il tema delle ‘competenze digitali’ così come sentito nel mondo del lavoro.

Le digital skills richiamate in relazione al mondo del lavoro e al cosiddetto digital gap sono una categoria molto più ampia, che spazia dalle competenze di base a quelle molto specifiche, e interessano ormai tutti i settori e le funzioni aziendali in maniera trasversale.

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Come svilupparle: di necessità virtù

Sviluppare le competenze digitali non è semplice. Il nostro cervello è naturalmente resistente ad affrontare lo sforzo di abbandonare l’abitudine, che è la strada che richiede meno energie. Oggi la tecnologia è molto più semplice rispetto al passato ma se le persone non ne comprendono le potenzialità non la utilizzano. Il lock down ha innescato questo stimolo e tutti abbiamo fatto un passo avanti arricchendo il nostro bagaglio di competenze digitali. La vita si è spostata online: lo smart working, la scuola a distanza, i corsi di fitness, gli aperitivi con gli amici.

Chi lavora da casa ha imparato a usare davvero gli strumenti di collaboration, gli studenti hanno preso più confidenza con i computer, gli anziani hanno scoperto le videochiamate e whatsapp.

E sul piano aziendale? Al di là dello smart working, non tutte le imprese hanno ancora compreso l’enorme potenzialità che offre la digitalizzazione, che non porta ad una mera sostituzione della forza lavoro ma si propone come integrazione per l’efficientamento di tutte le funzioni aziendali con un conseguente risparmio in termini di tempo e denaro.

Bisogna fare i conti con il Digital Mismatch

Il divario cioè tra le competenze possedute dai lavoratori e quelle che oggi richiede il mondo del lavoro. La richiesta di competenze digitali sta vivendo una crescita esponenziale, tuttavia non c’è ancora un adeguato riscontro in termini di formazione universitaria e aziendale, sarà quindi necessario investire nell’adeguata formazione interna per rimanere competitivi e al passo con chi lo sta già facendo.

La differenza la faranno le digital skills e il tema del reskilling assumerà un ruolo centrale nella trasformazione di un’azienda: lo sviluppo aziendale comincerà dallo sviluppo del personale e delle sue competenze.

I dati sulle competenze digitali

L’importanza delle competenze digitali riguarda ogni settore: la Commissione Europea stima che, entro il 2020, il 90% delle professioni non ICT richiederà queste nuove abilità.

Tuttavia, in Europa come nel resto del mondo esiste ancora un gap tra mercato della domanda e dell’offerta di talenti digitali: 1 lavoratore su 3 non possiede competenze digitali di base e questa carenza si riflette sulle performance aziendali: 4 aziende su 10 hanno dichiarato un calo nella produttività e nella retention dei clienti a causa della mancanza di abilità digitali.

Guardando all’Italia, la quarta edizione dell’Osservatorio delle Competenze Digitali ha messo in luce come gli effetti della digitalizzazione vadano ben oltre la creazione di nuove professioni: il peso delle competenze digitali cresce in tutte le aree aziendali di tutti i settori con un’incidenza media del 13,8%, con punte che sfiorano il 63% per le competenze digitali specialistiche nelle aree “core” di Industria e il 41% nei Servizi.

Infine, l’Osservatorio sottolinea come l’e-Leadership sia in crescita ma non ancora pervasiva: il percorso verso una maggiore consapevolezza dell’impatto del digitale sul valore del business non è ancora completato in diversi ambienti del management italiano. Da qui scaturisce l’elevata quota di aziende ed enti in cui la transizione al digitale è ancora a un livello troppo basso nella scala delle priorità strategiche rispetto all’effettiva urgenza, malgrado la quota crescente di competenze digitali richieste nelle funzioni direttive e manageriali.

Secondo il rapporto DESI 2020, l’Italia è all’ultimo posto per la digitalizzazione dell’area Capitale Umano nella classifica dei Paesi dell’UE. Solo il 42% delle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni possiede almeno le competenze digitali di base (58% nell’UE) e solo il 22% dispone di competenze digitali superiori a quelle di base (33% nell’UE).

Da sempre la nostra sfida è cercare di supportare le aziende nello sviluppo tecnologico e digitale per un miglioramento dei processi e delle competenze e con l’intento di diffondere lo spirito d’innovazione a tutto il network aziendale.

Quanto è digitale la tua azienda? Scoprilo con il check up preliminare fatto dai nostri esperti: un’istantanea del livello di innovazione della tua organizzazione per capire le aree di potenziale sviluppo!

Ottimizzare i processi d’ufficio: da dove si comincia?

Step #1: mappatura dei processi

La rivoluzione 4.0 e lo scenario storico attuale hanno aperto alle imprese nuove possibilità di sviluppo e hanno rafforzato l’idea di azienda come sistema complesso e coordinato.

Ciò comporta in primis una distribuzione orizzontale delle responsabilità e in secondo luogo la necessità di una comunicazione integrata sia all’interno di ogni comparto aziendale che trasversalmente tra attività appartenenti a diversi settori della catena del valore.

Infatti solitamente l’organizzazione tradizionale d’azienda è configurata in reparti (Amministrazione, HR, Marketing, Produzione…) che lavorano in maniera indipendente.

In un’ottica moderna in cui ogni reparto aziendale assume un ruolo rilevante, il lavoro d’ufficio ricopre un’importanza strategica anche quando non rappresenta il core business dell’organizzazione.

Non solo quindi in aziende di servizi, ma anche nelle realtà manifatturiere, le attività esterne allo shop floor (come la gestione delle vendite, i rapporti con clienti e fornitori) devono dimostrarsi efficienti e funzionali al raggiungimento dei risultati prefissati dall’impresa. Altrimenti, il vantaggio competitivo ottenuto dall’ottimizzazione gestionale e tecnologica dei processi di fabbrica verrà frenato da una scarsa connessione con le funzioni di supporto.

Per ottimizzare le risorse e creare una struttura coordinata, un’azienda dovrebbe sviluppare un’organizzazione per processi non per funzioni aziendali.

La gestione per processi richiede quindi pianificazione, ed ecco che viene in aiuto la mappaturauna rappresentazione grafica che presenta una fotografia dettagliata dell’organizzazione.

Avere un’immagine chiara a priori consente poi di capire quali sono le modifiche da fare e come farle.

1559198185 mapeamento de processos o que e como implantar bpm gestao de processos Ottimizzare i processi d’ufficio: da dove si comincia?

Che risultati porta questa rappresentazione?

  • Individuazione delle aree di miglioramento
  • Riduzione degli sprechi ed efficientemento dei processi d’ufficio
  • Implementazione tecnologica ed automatizzata con riduzione dei tempi impiegati nei processi
  • Conseguente riduzione dei costi

Per un’accurata mappatura ed una successiva ottimizzazione è necessario quindi analizzare ogni parte dei processi d’ufficio seguendo degli step ben precisi:

  • Identificare i processi e le funzioni di base che costituiscono il lavoro d’ufficio
  • Riconoscere le attività costitutive indispensabili e produttrici di valore
  • Riconoscere ed eliminare gli sprechi e le attività ripetitive e superflue
  • Performare il processo attraverso gli strumenti offerti della produzione snella
  • Riconoscere sul processo ottimizzato potenziali strategie di automazione
  • Automatizzare il processo e verificare i vantaggi ottenuti attraverso metodologie di analisi consolidate

È fondamentale affinché la mappa dei processi sia efficiente che:

  • Le informazioni siano chiare e concise
  • Vengano indicati tutti i processi
  • collegamenti tra processi siano espressi con linearità ed esattezza
  • Siano individuati con precisione i gruppi di attività cui appartengono i processi

Con queste caratteristiche, la mappatura dei processi diventa un insostituibile strumento di organizzazione di tutti i passaggi chiave della gestione di un’impresa, di ottimizzazione e di crescita aziendale.

Il corso Future Office, promosso da Lean Experience Factory 4.0, offre ai partecipanti la possibilità di percorrere passo dopo passo l’intero percorso di trasformazione ed organizzare la mappatura dei propri processi aziendali attraverso l’applicazione diretta dei mezzi e delle strategie Lean e Digital in un reale contesto operativo: l’ufficio preventivazione di un’azienda modello.

Hai mai utilizzato la mappatura?
Credi che i tuoi processi d’ufficio siano efficienti?

New Game: un Osservatorio per cambiare le regole del gioco

Lean Experience Factory e tre partner con competenze ed esperienze differenti si uniscono per lanciare New Game – Osservatorio permanente sul futuro di Impresa, per accompagnare il rilancio delle imprese italiane: un progetto di sistema per conoscere il presente, monitorare l’evoluzione e sostenere la competitività, con formazione e facilitazione innovative, anche a distanza.

L’obiettivo è offrire un’opportunità di benchmarking con esperienze innovative a livello globale insieme a consulenza, formazione e facilitazione su misura, con la possibilità di scegliere tra incontri in presenza o da remoto, in maniera complementare o esclusiva, per una progettualità senza limiti territoriali.

La trasformazione è già cominciata

2020: un anno di profonda trasformazione dello stile di vita personale e professionale che ha portato ad una diffusione massiva di smart working e nuove metodologie di comunicazione aziendale.

Il cambiamento è stato radicale ed immediato e ha portato le aziende a dover fare un’autoanalisi della situazione attuale per sviluppare una flessibilità utile a uscire da situazioni non previste.

La consapevolezza che il mondo è radicalmente mutato diventa presa di coscienza che per rimanere competitivi in una cornice globale serve un plus di competenze che consentano di utilizzare al meglio le performance tecnologiche esistenti con un costante adattamento alla trasformazione.

Per questo, crediamo sia fondamentale cambiare prospettiva, con un occhio al futuro per poter capire come muoverci nel presente.

Per accompagnare i cambiamenti in atto e quelli che ci attendono e facilitare la trasformazione, abbiamo unito la nostra esperienza con quella di tre partner di eccellenza, che mettono a disposizione competenza e capacità di innovazione in aree diverse.

Così è nato New Game, Osservatorio permanente sul futuro di Impresa.

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Da dove iniziamo

Noi crediamo da sempre che il miglior modo per comprendere il progetto sia toccare con mano gli strumenti messi a a disposizione per provare a riflettere sulla propria realtà imprenditoriale da una nuova prospettiva.

Ecco che l’esperienzialità si esplicita in una nuova dimensione, la New Game Experience: un progetto da esplorare, un appuntamento gratuito di due ore, online, per sperimentare le opportunità di un approccio interattivo e multiprospettico.

La partecipazione è su invito e con un numero limitato di aziende per evento, per favorire la condivisione e il coinvolgimento dei partecipanti, alternando momento di riflessione individuale, ad esempio tramite la compilazione della Survey New Game, e di confronto.

I risultati della Survey vengono restituiti nei giorni successivi, come punto di partenza per scendere in profondità nelle esigenze dell’azienda e identificare le opportunità di trasformazione e sviluppo sulle quali poter lavorare insieme.

A quel punto, le strade che puoi prendere sono diverse: lavorare sulla tua Mappa delle dimensioni del Cambiamento per prendere consapevolezza delle dimensioni di cambiamento su cui agire, esplorare la tua Mappa dei Servizi, con cui andremo a identificare assieme gli strumenti di sviluppo di mindset e processi che ti servono e che sono in linea con le più innovative tecnologie disponibili, costruire i tuoi Progetti, ritagliati sulle esigenze della tua organizzazione.

Cerchiamo aziende con…

…fame di innovazione e, possibilmente, progetti di sviluppo organizzativo in cantiere. L’obiettivo della fase di lancio non è solo scoprire quali sono le opportunità innovative e in linea con la trasformazione disponibili per l’implementazione, ma anche e soprattutto essere parte di un percorso di sviluppo generativo e condiviso che monitori l’evoluzione, aumenti la consapevolezza e progressivamente contribuisca a rilanciare e sostenere la competitività delle imprese.

I partner sono

beanTech

Società specializzata nel settore informatico, da quasi vent’anni affianca le aziende nelle sfide della Digital Transformation e le aiuta a migliorare il proprio business gestendo l’intera filiera del dato con soluzioni a 360°: dall’acquisizione dati all’architettura IT, dagli sviluppi software alla gestione dei processi interni, all’analisi del business all’implementazione di sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale.

www.beantech.it

Foxwin

Società di consulenza nata per aiutare le persone a realizzarsi sul luogo di lavoro tramite l’uso della tecnologia e dei nuovi modelli organizzativi.

Grazie a un software per raccolta e realizzazione delle idee innovative, supporta le imprese nel coinvolgimento dei collaboratori e nella trasformazione dell’innovazione da attività occasionale a processo continuo.

www.foxwin.eu

Dof Consulting

Società di consulenza e formazione nata per aiutare le organizzazioni a raggiungere i loro obiettivi attraverso modelli di relazione centrati sulla persona, creando progetti che colleghino produttività e benessere, ma anche progettando e realizzando eventi centrati sull’espressione artistica e ad alto impatto emotivo.

www.dofconsulting.it

Qual è la casa di New Game Experience?

La casa di New Game è la nostra sede, ma il progetto non ha confini fisici e arriva fin a dove ne hai bisogno.

Future Office: l’ufficio digitalizzato

L’innovazione si applica solo alla produzione in azienda?

Quali sono le soluzioni digitali utilizzate nei processi d’ufficio?

Come rimanere competitivi grazie ad un ufficio altamente digitalizzato?

Ci risponde Nicole Belfanti, esperta di LEF in materia! Scopri qui la video intervista!

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Reskilling e incentivi: le novità sul Bonus Formazione 4.0

Ecco quanto emerge dal Documento Programmatico di Bilancio – DPB inviato alla Commissione UE, che anticipa le misure del disegno di legge di Bilancio 2021 in ambito formativo.

BONUS FORMAZIONE 4.0 : COS’ È

Il Credito d’imposta formazione 4.0 è la principale misura che le imprese hanno a disposizione per la formazione del personale sulle tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale.

IL BONUS OGGI

Secondo la disciplina in vigore fino al 31 dicembre 2020, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del:

  • 50% per le piccole imprese con un massimo di 300.000 euro
  • 40% per le medie imprese con un massimo di 250.000 euro
  • 30% per le grandi imprese con un massimo di 250.000 euro
  • 60% per dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati, come definito dal decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 17 ottobre 2017.

IL BONUS DOMANI

La legge di Bilancio 2021 dovrebbe rinnovare anche il credito d’imposta per la formazione 4.0.

Secondo l’attuale disciplina dettata dai commi 210-207 della legge di Bilancio 2020, si rileva il costo aziendale del personale dipendente impegnato nelle attività di formazione 4.0 sia come “discente” che come “docente” o “tutor”, limitatamente alle ore o alle giornate di formazione. Per il personale dipendente “docente” o “tutor” è previsto un limite massimo di spesa ammissibile pari al 30% della retribuzione complessiva annua spettante al dipendente.

In base alle prime anticipazioni, nel 2021 verrebbe eliminato tale tetto massimo del 30%: ai fini del calcolo del beneficio sarebbe quindi considerato rilevante anche tutto il costo aziendale del personale dipendente “discente” o “tutor”.

Verrebbero ampliate anche le tipologie di spese ammissibili: potrebbero essere ammessi anche i costi di esercizio relativi al progetto (come spese di viaggio e gli ammortamenti degli strumenti utilizzati).

Per maggiori informazioni sul Bonus Formazione 4.0

MATERIE D’INTERVENTO

L’agevolazione può essere utilizzata per la formazione sulle tecnologie previste dal Piano Nazionale Industria 4.0, quindi sulle seguenti tematiche:

  • Big data e analisi di dati
  • Cloud computing
  • Cyber security
  • Sistemi cyber-fisici
  • Prototipazione rapida
  • Sistemi di visualizzazione e realtà aumentata
  • Robotica avanzata e collaborativa
  • Interfaccia uomo-macchina
  • Manifattura additiva
  • Internet delle cose e delle macchine
  • Integrazione digitale dei processi aziendali

Le attività formative dovranno riguardare i seguenti ambiti:

  • vendita e marketing;
  • informatica e tecniche;
  • tecnologie di produzione.

CUMULABILITÀ

Il credito d’imposta risulta cumulabile con altri finanziamenti per la formazione come:

  • Fondi Interprofessionali, che a loro volta hanno lo scopo di promuovere e diffondere la formazione aziendale continua dei lavoratori. La crescita delle competenze professionali dei propri dipendenti, infatti, costituisce in questa complessa congiuntura una occasione imperdibile di rinnovamento delle imprese.
  • Fondo nuove competenze, istituito presso l’Anpal con la finalità di innalzare il livello del capitale umano, sostenendole nel processo di adeguamento ai nuovi modelli organizzativi e produttivi, anche in risposta all’emergenza epidemiologica. Potranno accedere al fondo tutte le imprese private che abbiano stipulato entro il 31 dicembre 2020 accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro per mutate esigenze organizzative e produttive dell’impresa stabilendo che parte dell’orario di lavoro sia finalizzato alla realizzazione di appositi percorsi di sviluppo delle competenze del lavoratore.

GLI STEP DA SEGUIRE

  • valutare gli importi dell’agevolazione
  • provvedere alla stesura del piano formativo
  • valutare la cumulabilità

Si tratta di una norma di tipo automatico per la quale sono previsti però alcuni adempimenti e per poterli affrontare sono necessarie delle competenze specifiche.

LEF, in qualità di Digital Innovation Hub esperto in formazione 4.0 può affiancarti in tutte le fasi della stesura del progetto formativo, fornendo una panoramica delle personali necessità aziendali a seguito di un eventuale check up preliminare.

Digital Transformation per le PMI: 100 milioni a disposizione

È disponibile il contributo / finanziamento per la trasformazione digitale e tecnologica per le PMI che può essere richiesto a partire dal 15 dicembre 2020. La misura è utilizzabile per finanziare l’innovazione e consente un contributo del 50% e può essere eventualmente sommata alle altre iniziative di finanziamento quali:

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Beneficiari:

Sia le singole PMI che gruppi di PMI (massimo 10), realizzando progetti in collaborazione con un DIH (Digital Innovation Hub) come soggetto promotore o capofila.

Approfittare del bando e avviare la trasformazione digitale e tecnologica della tua impresa significa:

  • Essere più competitivo nei mercati internazionali
  • Continuità delle fasi lavorative garantita
  • Sprechi di tempo e di risorse ridotti
  • Rischi previsti ed evitati

Lean Experience Factory, il 1° Digital Innovation HUb italiano, è il principale punto di riferimento in materia di agevolazioni, non solo per le informazioni e il sostegno alla compilazione dei progetti, ma soprattutto come capofila di gruppi di imprese che si affacciano all’innovazione tecnologica e digitale.

Budget e durata:

I progetti devono prevedere un importo di spesa compro tra i 50 e i 500 mila euro e devono prevedere una durata non superiore a 18 mesi con possibilità di proroga di 6 mesi al massimo concessa dal Ministero.

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Progetti ammissibili:

I progetti devono essere diretti alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi dei soggetti proponenti mediante:

  • L’implementazione di tecnologie abilitanti individuate dal Piano Nazionale Impresa 4.0;
  • L’implementazione di tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera

Devono quindi prevedere la realizzazione di:

  • Attività di innovazione di processo o di innovazione dell’organizzazione;
  • Investimenti.

Perché affidarsi a Lean Experience Factory?

  • Consulenza personalizzata basata sulle esigenze della tua azienda
  • Maggiore probabilità di ottenere il finanziamento
  • Stesura del progetto di investimento
  • Assistenza tecnica in tutte le fasi propedeutiche all’ottenimento e alla liquidazione del contributo
  • Affidati a un soggetto che è già capofila di progetti di innovazione
  • Concentrati sulla tua crescita digitale, noi di LEF mettiamo risorse ed esperti

Se vuoi parlare direttamente con un esperto LEF, clicca sul pulsante e compila il form, fisserete un appuntamento telefonico senza impegno e ti racconterà come fare a richiedere i finanziamenti.

I nostri esperti in materia:
Giovanni Bernardi, Direttore Operativo LEF
Andrea Fornasier, Responsabile di LEF e del Digital Innovation Hub Diex

LEF : il futuro dell’impresa oggi al Festival Città Impresa

Il lockdown ha accelerato i processi di digitalizzazione delle aziende e per i prossimi mesi sono attesi piani governativi di incentivazione come mai ne sono stati messi a disposizione.

Non tutte le imprese, tuttavia, sono  pronte a sfruttare l’enorme opportunità che si è generata: reingegnerizzare e snellire i processi di produzione e d’ufficio, introdurre automazione e tecnologie di frontiera (come ad esempio Machine Learning, Machine Vision, Intelligenza Artificiale, IoT, High-Performance Computing, virtualizzazione), migliorare la relazione con i clienti e aumentare l’efficienza, con un potenziale di crescita a due cifre. Chi rimane fuori rischia di essere marginalizzato. La trasformazione post-pandemia da Covid 19 ha generato una rivoluzione all’interno della società. C’è bisogno di avere una visione chiara del futuro, di immaginare i nuovi scenari, con i relativi cambiamenti organizzativi, tecnici e di relazione.

Se ne parlerà venerdì 11 settembre a Vicenza (ore 15 a Palazzo Chiericati) nel corso dell’evento “La sfida della digitalizzazione per le PMI” promosso da Lean Experience Factory nell’ambito del Festival Città Impresa.

Oltre che main speaker, LEF 4.0 è sponsor del Festival. Sarà un vero piacere per noi incontrarvi personalmente: ci potrete individuare grazie alle nostre t-shirt.

Chi sarà a Vicenza nei giorni del Festival potrà inoltre partecipare al nostro Lean & Digital Challenge e concorrere a vincere un’opportunità unica nel suo genere (l’iscrizione gratuita al corso “FUTURE OFFICE – Oltre lo Smart Office con la Lean e le Tecnologie 4.0 applicate ai processi di ufficio” del valore di 600 € a persona).

Lean manufacturing e innovazione aziendale

Al giorno d’oggi, l’innovazione è uno dei principali driver di successo aziendale. Innovare significa progettare nuovi prodotti e servizi, sviluppare modelli di business o performare quelli in vigore. Qualunque sia il risultato che ne consegue, innovazione è sinonimo di cambiamento. Sulla base di tali incoraggianti premesse, sono sempre di più le aziende che intraprendono fiduciose progetti di rinnovamento dei propri asset produttivi, pur non avendo pianificato una chiara strategia di sviluppo.  

Infatti, perché il percorso avviato sia intelligente e competitivo, due sono i settori principali su cui puntare: 

 Innovazione tecnologica: l’applicazione di strumentazione all’avanguardia, idonea a soddisfare gli obiettivi e le necessità dell’impresa. 

  • Innovazione metodologica e culturale: mettere in discussione le proprie usuali modalità di lavoro per orientarsi verso strategie e procedure operative funzionali al raggiungimento di maggior profitto. 

Anche la trasformazione digitale per risultare proficua deve basarsi su questi due assunti. Non basta rimanere aggiornati sulle ultime soluzioni in materia 4.0 ma occorre, innanzitutto, un attento lavoro di analisi e revisione dei processi aziendali, per aumentarne l’efficienza e la resa produttiva. Rendere un processo più efficiente significa ridurre gli sprechi durante lo sviluppo del prodotto, standardizzare le attività necessarie, rendere il flusso produttivo più flessibile, in modo da soddisfare eventuali variazioni della domanda. Tali sono appunto gli obiettivi del Lean Manufacturing

Da questo punto di vista l’approccio Lean costituisce una premessa necessaria all’implementazione delle nuove tecnologie. Solamente un flusso di lavoro perfezionato nei suoi assetti organizzativi e gestionali si presterà ad essere ottimizzato da strumenti digitali di ultima generazione. Altrimenti, la digitalizzazione porterà solo ad amplificarne le inefficienze. 

Cinque sono i principi fondamentali del Lean Manufacturing: 

  • Chiara identificazione del valore offerto al cliente dal proprio prodotto o servizio; 
  • Mappatura del flusso produttivo; 
  • Individuazione ed eliminazione degli sprechi lungo il flusso produttivo; 
  • Passaggio dalla logica produttiva push alla logica pull. Dalla produzione, cioè, di lotti di grandi dimensioni, volta a prevenire le possibili richieste del cliente, alla produzione di lotti di piccole dimensioni, calibrata sulla base dell’effettivo fabbisogno di mercato; 
  • Costante propensione al miglioramento e al perfezionamento; 

Sulla base di tali principi è stata elaborata una serie articolata di tecniche: modello 5S, modello Kanban, metodo Kaizen, Visual Management; etc.  

Per riuscire a trarre profitto dalla loro applicazione è indispensabile il coinvolgimento del personale aziendale a tutti i livelli operativi, dal management che coordina le diverse fasi di lavoro agli operatori coinvolti direttamente nei vari step del flusso produttivo. L’ecosistema aziendale rappresenta una totalità organizzata in cui ognuno, in virtù della funzione svolta e della propria esperienza professionale, è in prima persona potenziale artefice di innovazione. Per realizzare con successo questa sinergia non basta lo spirito collaborativo, ma occorre una solida formazione di base, estesa a ciascun componente dell’organizzazione.  

Il corso attivato da Lean Experience Factory 4.0 in collaborazione con Advance School offre a tal proposito un programma strutturato tra lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche, finalizzato a istruire i partecipanti sui principi base del Lean Thinking. Per certificare le competenze acquisite, nella quota di partecipazione è compresa l’iscrizione all’esame Yellow Belt in Lean, organizzato da Advanced School. 

L’audit della qualità al tempo del COVID-19

L’emergenza epidemiologica da Covid-19 e il distanziamento sociale che ne è derivato hanno portato alla luce le opportunità e le risorse offerte dalle nuove tecnologie al mondo del lavoro.

Videoconferenze, smart working e collaborazioni a distanza sono oggi all’ordine del giorno e hanno obbligato le imprese a riorganizzare strategicamente i propri asset aziendali. In questo contesto, anche per i professionisti dell’audit è arrivato il momento di consolidare nuove modalità di verifica.

Sebbene riconosciuto quale metodo certificato per il controllo dei sistemi di gestione qualità dalla norma ISO 19011:2018, il remote audit ha finora trovato un impiego del tutto marginale. Tuttavia, alla luce dell’attuale situazione emergenziale, gli organismi di certificazione e gli enti di accreditamento che vogliono proseguire nell’esercizio delle loro attività, sono chiamati a rispettare le disposizioni internazionali emanate dall’International Accreditation Forum (IAF), inclusa la virtualizzazione dei processi di verifica prevista dalle linee guida pubblicate il 21 febbraio 2020 (Proposed guidelines to mitigate the impact of COVID-19 epidemic on certification and accreditation bodies – based on IAF ID3-2011).

I vantaggi offerti …

L’audit da remoto può rappresentare una valida alternativa alla valutazione in presenza, alla luce di alcuni importanti vantaggi:

  • Annullamento dei tempi e costi di trasferta per raggiungere le sedi da supervisionare, a beneficio non solo degli auditors ma anche delle organizzazioni stesse: essendo la squadra di controllo presente virtualmente solo per il tempo necessario, esse eviteranno di interrompere le proprie attività lavorative oltre lo stretto indispensabile.
  • Possibilità di accedere ad un numero illimitato di dati, documenti e informazioni, grazie alle nuove tecnologie di comunicazione e sistemi di trasferimento dati;
  • Il lavoro del team di controllo sarà più veloce ed efficiente. Operando dal proprio ufficio, gli auditors avranno a disposizione tutti i comfort e gli strumenti necessari per svolgere al meglio il proprio lavoro;

… e gli ostacoli da superare

Tuttavia, bisogna tener conto che dalla digitalizzazione delle attività di controllo qualità possono conseguire anche diverse difficoltà:

  • Problemi con la tecnologia. A volte le connessioni di rete non sono molto affidabili, interrompendo o rallentando interviste in corso.
  • Gestione della privacy aziendale, resa piuttosto delicata dall’accesso da remoto ai dati dell’organizzazione;
  • Scarsa formazione ed esperienza da parte degli auditors nel condurre correttamente la propria attività in modo virtuale, con conseguente incapacità di raccogliere informazioni sufficienti per svolgere un audit completo e obiettivo;
  • Mancanza di coinvolgimento del personale intervistato e conseguente inefficacia delle interviste.

Come risolverli

Il momento di interazione con il personale aziendale, già di per sé molto delicato, necessita dunque di essere strutturato e condotto con maggiore attenzione rispetto agli audit svolti in loco. L’utilizzo di una tecnologia sicura e affidabile non è sufficiente per garantire la piena riuscita di un controllo a distanza, occorre anche che l’auditor possegga adeguate capacità relazionali nel condurre interviste e riunioni virtuali, nonché necessarie competenze nell’ambito delle ICT, come previsto dallo standard IAF MD 4:2018 (IAF Mandatory Document for the Use of Information and Communication Technology for Auditing/Assessment Purposes).

Il corso erogato da ANGQ in collaborazione con Lean Experience Factory 4.0 nasce appunto per soddisfare tali esigenze. Il partecipante potrà confrontarsi in prima persona con alcune delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0, interagire dal vivo con managers e operatori distribuiti in due spazi (l’ufficio e la fabbrica digitale) per raccogliere tutte le evidenze e le informazioni necessarie a svolgere un completo audit da remoto, sotto la guida di professionisti esperti.

Dopo il successo della prima edizione, un nuovo programma del corso verrà erogato in due giornate a partire dal 26 settembre 2020.

Misure di incentivazione per le imprese in materia di innovazione e sicurezza nei luoghi di lavoro

1. Sostegno alle imprese in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro strettamente legata all’emergenza epidemiologica

È prevista la concessione di contributi a fondo perduto a micro, piccole e medie imprese delle attività produttive, appartenenti ai settori individuati nel bando, per sostenerne la competitività e l’innovazione tecnologica, finanziando i seguenti investimenti tecnologici e attività:

  1. l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, di attrezzature e apparecchi per la sicurezza nei luoghi di lavoro, compreso l’acquisto di hardware, software e impianti per i sistemi di controllo atti a garantire il rispetto delle misure di sicurezza e di distanziamento sociale nei luoghi di lavoro;
  2. l’acquisto o il leasing di macchinari e attrezzature per la disinfezione, sanificazione e sterilizzazione degli ambienti o strumenti di lavoro;
  3. l’acquisizione dei servizi di cui alla lettera b) da imprese specializzate;
  4. l’acquisizione di competenze specifiche in materia di protezione e sicurezza nei luoghi di lavoro mediante la frequenza da parte dei datori di lavoro e dei dipendenti a corsi di formazione o mediante l’acquisizione di consulenze specialistiche.

Sono inoltre finanziabili le iniziative che prevedono l’acquisto di software e hardware e servizi specialistici per le medesime finalità di sostegno alla competitività e innovazione e al fine ulteriore di promuovere lo sviluppo di soluzioni di e-commerce attraverso strumenti di digitalizzazione.

Le domande potranno essere presentate da mercoledì 15 luglio fino al prossimo 31 agosto. Il bando segue la procedura valutativa a sportello secondo l’ordine cronologico di presentazione fino a esaurimento delle risorse disponibili.

I programmi di investimento dovranno avere durata non superiore a 12 mesi dalla data di ricevimento del decreto di concessione. I contributi sono concessi anche per quelle attività che, iniziate a partire dal 23 febbraio scorso, non si sono ancora concluse e prevedono una copertura di spesa pari al 50% degli importi giudicati ammissibili.

I fondi disponibili ammontano a circa 9 milioni di €.

Il limite minimo di spesa è fissato in 5.000 euro, quello massimo in 150.000 euro. È prevista anche una liquidazione in via anticipata fino al 70% dell’importo concesso.

2. Sostegno all’innovazione di processo e dell’organizzazione

È prevista la concessione di contributi a fondo perduto alle micro, piccole, medie e grandi imprese del settore manifatturiero e terziario e alle realtà che operano nelle aree di specializzazione regionale dell’agroalimentare, delle tecnologie marittime, della sanità intelligente, lo smart health, o rientrano nelle filiere produttive strategiche legate alla metalmeccanica e al sistema casa.

In particolare, sono finanziate le seguenti iniziative:

  1. a) la diversificazione delle modalità di approvvigionamento delle materie prime e semilavorati;
  2. b) la riconfigurazione dei processi produttivi compresa la riconversione produttiva;
  3. c) la rimodulazione dei processi distributivi;
  4. d) l’adozione di nuovi modelli organizzativi e gestionali delle imprese.

Le attività di innovazione di processo e dell’organizzazione possono essere svolte anche tramite contratti stipulati con università, centri ed enti di ricerca, nonché con imprese operanti nell’ambito dell’innovazione e della ricerca.

Sono ammissibili anche i costi per personale, attrezzature, consulenze e servizi, beni immateriali, materiali.

Il limite di spesa minimo è fissato per

  • le piccole imprese in 30mila euro,
  • le medie impresa a 75mila euro
  • le imprese di grandi dimensioni a 150mila euro.

L’intensità di aiuto è pari al:

  • 60% per le micro e piccole imprese,
  • 45% per le medie,
  • 25% per le grandi realtà aziendali.

I fondi disponibili ammontano a circa 8,9 milioni di €.
Le domande potranno essere presentate a partire da martedì 21 luglio fino al prossimo 15 settembre.

Al fine di semplificare e accelerare le procedure amministrative riducendo gli adempimenti a carico delle imprese, i contributi saranno concessi con procedura valutativa a sportello.