PMI a minor rischio di marginalità tecnologica grazie a TechMOlogy

Iniziativa del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia – Slovenia nel settore della mobilità | Capofila Friuli Innovazione | Partners la LEF, ACS (cluster automobilistico della Slovenia), ECIPA e SIEVA

Nell’industria della mobilità transfrontaliera gli anelli più deboli sono le micro e PMI, anche artigiane, che lottano per affrontare le sfide della transizione digitale. Le tecnologie dell’industria 4.0 sono infatti un fattore di sviluppo-chiave anche per queste aziende poiché consentono lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Grazie al Progetto TechMOlogy del Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia – Slovenia, molte imprese a rischio di marginalità tecnologica nel settore della mobilità – dall’automotive al navale, alla mobilità leggera – hanno avuto la possibilità di acquisire competenze adeguate a colmare il gap. 

Di questo si è parlato ampiamente, poco fa, alla LEF, l’azienda digitale modello di Confindustria Alto Adriatico e McKinsey & Company, partner dell’iniziativa, in una conferenza stampa di presentazione dei risultati del progetto, moderata dal DG di LEF, Marco Olivotto. Secondo Filippo Bianco, AD di Friuli Innovazione, capofila del progetto, «TechMology ha lavorato sulle precondizioni per aumentare l’utilizzo delle tecnologie abilitanti chiave (KET) di Industria 4.0 nelle imprese, specialmente piccole, che operano nella catena del valore della mobilità, che per peso in termini di forza lavoro impiegata, lavorazioni di nicchia ad alto valore aggiunto, professionalità disponibili, caratterizzano significativamente l’area transfrontaliera tra Italia e Slovenia». 

Bianco ha spiegato anche che «insieme ai partners, con cui abbiamo approfondito rapporti di collaborazione bilaterali preesistenti, sono stati sperimentati nuovi modelli di collaborazione ricerca-impresa basati sui principi dell’innovazione aperta, del co-investimento pubblico-privato e sulla condivisione delle strutture di ricerca dell’area programma. Quest’ultimo punto, in particolare, è risultato essere quello chiave per poter pensare di sfruttare meglio, a favore della competitività di tutta l’area, le strutture di ricerca e le competenze esistenti in modo efficiente, creando effetti di moltiplicazione altrimenti impossibili». In questo senso Bianco ha ringraziato i partners e la loro voglia e capacità di ricalibrare il focus continuamente nel corso dello sviluppo del progetto che ha dovuto fare i conti con la straordinarietà del periodo pandemico e, successivamente, con le sfide imposte da uno scenario geo-politico e socioeconomico senza precedenti. «Ciò nonostante – ha concluso Bianco – i risultati ottenuti e il meccanismo sperimentale delle sfide industriali, ci ha permesso di testare sul campo, direttamente con le imprese, le nostre ambizioni e di trovare sia riscontri positivi sia input preziosi per continuare nello sforzo di far crescere la competitività complessiva del nostro territorio»

Tanja Mohorič, direttore del cluster automobilistico ACS della Slovenia e omologa di Hidria per quanto concerne la cultura dell’innovazione e dei progetti europei, ha spiegato che «lo Slovenian Automotive Cluster mette in contatto gli attori dell’industria automobilistica e del settore della mobilità da oltre vent’anni; la nostra missione principale è sostenere i membri nella loro attività e di facilitare o stabilire opportunità di contatto con l’obiettivo di migliorare l’efficacia delle loro organizzazioni. Inoltre, è estremamente importante per i membri fornire informazioni e organizzare sessioni di formazione con l’obiettivo di aumentare le conoscenze e le competenze dei dipendenti. Uno dei contenuti di supporto più importanti è la creazione di strategie di sviluppo congiunte attraverso la condivisione delle conoscenze sulle tendenze in atto non solo nel campo dello sviluppo del mercato dell’industria automobilistica, ma anche nel campo della ricerca e dello sviluppo in tutte le aziende. Nell’ufficio di ACS, quindi, monitoriamo regolarmente ciò che accade sul mercato e, con la consapevolezza della necessità della trasformazione digitale e verde, anche lo sviluppo di tecnologie, processi e modelli di business legati all’industria automobilistica. Siamo entrati nel progetto TECHMOLOGY con il desiderio di sviluppare, insieme ai nostri partner, conoscenze e metodi che avvicinassero le aziende dell’industria automobilistica e della mobilità alle ultime scoperte nel campo di tecnologie chiave che sono ancora in fase di graduale introduzione nei processi produttivi e di business delle aziende. Abbiamo fatto conoscere alle aziende alcuni contenuti che forse non avrebbero toccato da sole senza l’incoraggiamento dei partner del consorzio. Crediamo che grazie ai contatti stabiliti, alle nuove informazioni e conoscenze e alla concreta familiarizzazione con le nuove tecnologie, la loro introduzione nelle aziende sarà più facile, più veloce e con meno sforzo». Mohorič ha ringraziatoi partners del consorzio per l’impegno profuso nell’attuazione del progetto augurandosi che i partecipanti al progetto, conosciutisi proprio grazie a questa esperienza, continuino a tenersi in contatto e a migliorarsi in futuro.

Dalla rassegna stampa:

TG Regionale Friuli Venezia Giulia “Un progetto transfrontaliero per analizzare le sfide della mobilità”

Il Gazzettino “Piccole imprese e tecnologia. Il piano per farle decollare”

Al via i LEF Operations Talks, il primo appuntamento sull’office automation dal titolo “Essere umano + macchina”

Dopo il grande successo di LEF Operations Summit di dicembre 2022, nasce LEF Operations Talks: appuntamento trimestrale on line dedicato ad un topic verticale specifico con una visione strategica, un contenuto tecnico e un caso applicativo che rappresenta un faro guida per molte altre realtà.

Il primo appuntamento dal titolo “Essere umano + macchina: una nuova era nell’Office Automation. Scenari, tecnologie e caso applicativo” si è svolto Martedì 21 marzo ore 11 on line con il focus sull’office automation, un’analisi del contesto attuale globale e un outlook sul prossimo futuro e sull’impatto delle tecnologie sui flussi del processo e la valorizzazione della persona con la partecipazione di Daniele Casuccio e Matteo Marchiori – Customer Analytics Italia, Pasquale Costanzo – Unindustria Servizi & Formazione Treviso Pordenone | UNISEF, Manuel Clama – Lima Corporate.

Robotica e automazione dei processi saranno i principali asset di investimento in tecnologia per i prossimi cinque anni seguiti dal cloud e dall’internet delle cose: è quanto emerso ai LEF Operation Talks, meeting di approfondimento organizzato tra esperti e manager d’azienda su un topic verticale specifico – l’office automation, processo che si realizza tramite una combinazione di hardware, infrastruttura (cloud e connettività) e software il cui obiettivo è sostituire processi tradizionali in prevalenza manuali – compilazione schede, aggiornamento schedari, archiviazione fisica dei documenti – con attività e procedure digitalizzate perfettamente integrate. 

«Office Automation come àncora di salvataggio in settori specifici in cui oggi la crescita esponenziale non è più possibile – ha spiegato Marco Olivotto, Direttore Generale di LEF che ha proprio nell’O.A. una delle sue principali skills – o anche nella pubblica amministrazione; qui, complice una mole di lavoro che cresce a causa del moltiplicarsi delle normative e di un organico che parallelamente non incrementa, l’automazione potrebbe imprimere una svolta epocale. LEF – ha detto ancora Olivotto – metterà presto a disposizione della P.A. soluzioni per la sua digitalizzazione». 

E che il passaggio al digitale sia inevitabile lo ha spiegato Daniele Casuccio, founder e CEO di Customer Analytics Italia: «Trent’anni fa prendeva piede internet mentre noi stavamo ancora lavorando con le macchine da scrivere aiutandoci con la carta a carbone, antesignana dell’office automation. Mail e piattaforme hanno oggi modificato, velocizzato e globalizzato tutto. Nel 2050 – ha ipotizzato – mi immagino un ufficio in cui macchine e persone lavoreranno in sintonia; inserire tecnologia intelligente crei benefici sia per i dipendenti sia per i clienti. Non dobbiamo avere paura della tecnologia, semmai utilizzarla perché è quella che ci farà fare il salto evitando di sbagliare». 

Per Matteo Marchiori, consulente senior di LEF e Customer Analytics Italia, «la transizione al digitale è sempre più urgente a causa delle conseguenze della pandemia, dell’inasprirsi delle crisi internazionali, dell’aumento generale dei prezzi di approvvigionamento e, soprattutto, della sempre più scarsa disponibilità di mano d’opera di primo livello». Sempre secondo Marchiori, inoltre, «non è corretto pensare all’automazione come a una delle più grosse minacce all´impiego di primo livello (giovani soprattutto) tanto da scaturire prese di posizione politiche e in qualche caso anche provvedimenti restrittivi da parte delle istituzioni o lo è solo per specifiche nicchie, se osserviamo l’orizzonte demografico ”occidentale” e quello nazionale in particolare; in prospettiva la robotica produce di fatto una forte riduzione dei lavori di primo livello, la cui ricerca oggi è già frustrata per ampie sacche industriali, e richiederà una compensazione parziale significativa con risorse umane medium e full skilled che il mercato non ha o non prepara». 

Manuel Clama, global IT Director di Lima Corporate, azienda friulana con un fatturato di circa 250 milioni di euro, specializzata nel biomedicale (protesi) “grazie” al titanio, ha spiegato che «grazie al machine learning siamo stati in grado di digitalizzare il processo di fatturazione delle 25 filiali senza licenziare nessuno; con la robotic process automation abbiamo implementato il processo di aggiornamento date ordine di vendita nel customer service e con lo smart workflow – ha concluso – abbiamo destrutturato alcuni processi aziendali basati su piattaforma Office utilizzando, al loro posto, MS Power Automate». 

Sempre in tema di office automation LEF ha già collaborato con UNIS&F – la società di servizi e formazione del Sistema Confindustria che opera nelle province di Treviso e Pordenone – all’ottimizzazione di un processo di gestione di progetti formativi finanziati da fondi interprofessionali. «Il cambiamento delle logiche dei fondi interprofessionali, necessario per garantire proposte formative immediatamente cantierabili in linea con le esigenze di cambiamento imposte dal mercato – spiega Pasquale Costanzo, DG di UNIS&F, società di servizi e formazione del sistema Confindustria che opera nelle province di TV e PN, tra i relatori del convegno – ha portato a rivedere i tempi medi di realizzazione che si sono ridotti da 12 a 3 mesi. Questo ha richiesto una revisione del processo di gestione esistente in ottica di ottimizzazione con logiche lean, al fine di procedere con una automazione dello stesso, favorendo un maggior benessere delle figure coinvolte e una concentrazione su attività a maggior valore per l’organizzazione». 

Rassegna stampa:

Messaggero Veneto: Efficienza e riduzione dei costi. Ecco la rivoluzione digitale. (in foto)

IlGazzettino.it: Lef, il direttore Olivotto: «Con l’automazione, pronti a digitalizzare la pubblica amministrazione»

Pordenonetoday: Lef, parla Olivotto: «Il digitale salverà la pubblica amministrazione»

Nordesteconomia: Efficienza, riduzione dei costi e niente tagli al personale: ecco la rivoluzione digitale

LEF è sponsor dell’assemblea generale di Confindustria Alto Adriatico: “Il mondo che sarà”, 27 marzo a Trieste

Siamo orgogliosi di annunciare che l’azienda digitale modello LEF quest’anno sarà sponsor dell’assemblea generale di Confindustria Alto Adriatico, lunedì 27 marzo al Trieste Convention Center.

All’evento si parlerà di scienza, intelligenza artificiale, realtà virtuale, energie rinnovabili, economia circolare e (molto) di uomo. Tra gli interventi previsti è molto atteso l’intrigante confronto tra il fisico Al-Khalili e Mons. Rino Fisichella, un focus su Trieste con Folgiero di Gruppo (Fincantieri) e Di Paolo (BAT). E ancora: Dialuce (ENEA) Patuano (A2A) e Gasparetto (ACEGASAPSAMGA), panel moderati da Sebastiano Barisoni (Radio 24) e dal direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini. Il Presidente Michelangelo Agrusti dichiara ospiti d’onore saranno i giovani (già 700 i partecipanti). Spetterà, infine, al Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, concludere i lavori dell’assemblea generale.  

«La prima Assemblea generale di CAA convocata proprio a Trieste perché oggi il capoluogo, più di altre città – ha spiegato Agrusti – incarna la nuova rinascita economica, culturale, industriale e scientifica del Friuli Venezia Giulia di cui oggi è certamente il driver di sviluppo». Un’Assemblea dedicata ai giovani che, come ha aggiunto Agrusti, «saranno i primi ospiti d’onore del convegno; a oggi gli studenti delle ultime classi delle scuole superiori, tecniche, professionali e dell’Università che hanno aderito senza precetto alcuno sono oltre settecento. A loro sarà rivolta buona parte delle nostre riflessioni sul futuro, che interpreteremo in chiave etica, economica e culturale anche con un intrigante colloquio tra Jim Sadik Al-Khalili, fisico teorico anglo iracheno e un sacerdote, monsignor Rino Fisichella; sarà un momento davvero particolare che può anche sembrare eccentrico, di primo acchito, nel contesto di una riunione di imprenditori. Ma non lo è affatto».  

A Trieste si parlerà ampiamente anche di energia e della città: «Lo faremo con Fincantieri, azienda storica e con BAT, multinazionale che ha deciso di insediarsi nel capoluogo confermandone la grande vocazione attrattiva». Una vocazione sulla quale si è soffermato Agrusti spiegando che «insediamenti come questo sono sì conseguenza delle opportunità che vengono a crearsi in area franca ma anche della qualità complessiva del territorio, del suo capitale umano e delle straordinarie opportunità formative in ragione delle nuove tecnologie; il valore della nostra formazione è oggettivamente molto alto: Università, Area Science Park, Sissa, LEF, Polo Tecnologico Alto Adriatico, Urban Center e sistema degli ITS Alto Adriatico». Un cerchio che si chiude, quindi, a descrivere il patto generazionale accennato dal Presidente per gli studenti «cui CAA e i partners sono in grado di offrire gli strumenti per poter sviluppare una vocazione imprenditoriale».  

Dopo gli interventi introduttivi dello stesso Agrusti, del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, del Presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti, del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga e di Luca Ciriani, Ministro per i Rapporti con il Parlamento, sono previsti tre panel: 

  • TRIESTE È INDUSTRIA (moderato da Sebastiano Barisoni, Radio24) con Pierroberto Folgiero, AD e Direttore Generale del Gruppo Fincantieri e Andrea Di Paolo – Vicepresidente BAT;  
  • IL MONDO CHE SARÀ (moderato da Fabio Tamburini, direttore del Sole 24 Ore, Radiocor e di Radio24) con Jim Al-Khalili – Fisico e divulgatore scientifico e Mons. Rino Fisichella, Presidente del Consiglio Internazionale per la Catechesi;  
  • L’ENERGIA DEL MONDO (moderato sempre da Tamburini) con Aurelio Regina, Delegato per l’Energia Confindustria, Gilberto Dialuce, Presidente di ENEA, Marco Patuano, Presidente di A2A, Roberto Gasparetto AD AcegasApsAmga Spa – Gruppo HERA. 

La partecipazione all’assemblea è libera e aperta a tutti previa prenotazione al seguente link.

L’intelligenza artificiale a servizio delle PMI manifatturiere

AIPRESTO è uno dei progetti vincitori del primo bando H2020 “AI REGIO” dedicato a Industry 5.0 e alle soluzioni di intelligenza collaborativa basate sull’intelligenza artificiale realizzato da Intermek , Video Systems e LEF il cui obiettivo  è quello di sviluppare un sistema automatico di ispezione visiva applicato agli strumenti delle macchine a controllo numerico (CNC).

Per presentare questa iniziativa è stato organizzato un incontro che si terrà martedì 31 gennaio dalle ore 15:45 nella nostra sede. L’evento, organizzato da LEF in collaborazione con Cluster COMET e IP4FVG, offrirà ai partecipanti una visione ad ampio raggio di come l’intelligenza artificiale possa contribuire ad innovare processi, prodotti e modelli di business all’interno delle PMI.

La tematica verrà approfondita sia portando l’esperienza di cinque aziende di Friuli Venezia Giulia, Lombardia ed Emilia Romagna che sono state dirette protagoniste di questa trasformazione digitale, sia attraverso il caso di progetti sperimentali di ricerca e sviluppo, come l’esperimento dimostrativo AIPRESTO.

L’appuntamento sarà anche un’utile occasione per le aziende di conoscere le attività e l’offerta dei servizi messi a disposizione alle PMI del territorio dal Digital Innovation Hub della Regione Friuli Venezia Giulia “IP4FVG” e le opportunità di crescita e investimento nel settore del Deep Tech.

Il prof. Gusmeroli del Politecnico di Milano offrirà una panoramica sugli strumenti che l’azienda deve possedere per affrontare la trasformazione digitale, lasciando spazio infine all’intervento conclusivo del Direttore del Polo Tecnologico Alto Adriatico Franco Scolari che esaminerà i confini di responsabilità tra AI e l’operatore.

A valle del momento convegnistico, i partecipanti avranno la possibilità di “toccare con mano” le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale visitando l’azienda digitale modello dove per l’occasione sarà presente l’esperimento AI PRESTO, un dimostratore di un sistema automatico di ispezione visiva applicato agli strumenti delle macchine a controllo numerico (CNC).

In particolare, tale sistema – sviluppato dalla locale azienda IT Video Systems sulle necessità della Intermek Srl di Cordenons nell’ambito del progetto AIPRESTO – permetterà agli operatori CNC di quest’ultima di controllare in automatico l’usura degli utensili e ne determinerà lo stato di deterioramento, sostituendo un’attività a oggi ad appannaggio dell’operatore.  La stazione robotica progettata è gestita da software che permettono il riconoscimento dell’utensile e il controllo visivo della sua qualità, segnalando sullo schermo dell’operatore l’esito dell’analisi e supportando senza errori la gestione del carico e dello scarico del magazzino.

La partecipazione all’evento è libera previa iscrizione al seguente link.

Per visionare il programma completo dell’evento clicca qui.

Tecnologia, capacità predittiva e incremento delle competenze garantiranno la competitività delle nostre imprese

Dopo un lungo e atteso percorso di preparazione, oggi ha debuttato con successo il primo LEF Operations Summit: quasi un centinaio le persone presenti in LEF e altrettante collegate da remoto per seguire la diretta streaming dell’evento chiave di chi opera in ambito manifatturiero e operations. Al microfono si sono susseguiti ospiti illustri e rappresentanti di grandi aziende internazionali, che hanno egregiamente risposto all’invito del padrone di casa Marco Olivotto a offrire spunti utili e concreti “take away” da applicare subito nel proprio contesto aziendale quotidiano. Sono due i principali fattori che traineranno la competitività futura delle imprese: la presenza sistemica della tecnologia nei processi industriali e il costante, parallelo incremento delle competenze del capitale umano. Questa la sintesi estrema dei contenuti sviluppati al LEF Operations Summit 2022, prima tappa di un percorso di analisi e previsione al quale hanno partecipato aziende con una produzione complessiva superiore ai 10 miliardi di euro e che nel 2023 riunirà periodicamente players internazionali e manager di enti pubblici e privati. Un incontro moderato dal vicedirettore del Sole 24 Ore Alberto Orioli in cui è emersa la necessità, nel virtuoso intreccio tra intuizione dei singoli, elaborazione di big data e intelligenza artificiale, «di comprendere quanto più possibile il futuro per restare competitivi sul mercato e per evitare, lungo la propria strada, di incontrare uno o più cigni neri».

«Dal Dopoguerra agli anni Settanta – ha spiegato al proposito il Presidente di Confindustria Alto Adriatico e LEF, Michelangelo Agrusti le grandi classi dirigenti della politica hanno costruito quella che oggi è la seconda potenza manifatturiera europea, settima al mondo. Ebbene, quell’Italia lì, quella con l’intelligenza predittiva, la stessa che ci ha fatti diventare un Paese industriale anche se le industrie non c’erano, dove è nata una delle più grandi imprese petrolifere pur non essendoci petrolio nel sottosuolo, che ha costruito le centrali nucleari e la più grande rete autostradale d’Europa, si è fermata lì. Ecco perché guardo con estrema attenzione ai player di Stato di grandissimo livello, allo Stato imprenditore. Questo sistema misto pubblico-privato ce lo terremo ancora per un po’, per fortuna».

A testimoniare l’importanza della vision di lungo periodo, il contributo del colonnello Claudio Icardi, capo dell’Ufficio Innovazione della Difesa, un settore dove i tempi dell’innovazione, di quindici o vent’anni, sono molto più lunghi rispetto al mercato civile, «dove è necessario compiere scelte corrette anticipanti i fenomeni, una capacità che si ottiene con un aggiornamento continuo delle competenze finalizzato anche ad addestrarsi alle complessità e a sviluppare differenti modalità di approccio con l’incertezza».

Tradotto in prosa significa essere resilienti e proprio su questo punto Roberto Migliorini, partner McKinsey & Company dell’ufficio di Londra, ha evidenziato che «volatilità e shock di mercato si verificano con sempre maggiore frequenza e ciò rende necessario per le aziende il rafforzamento della propria resilienza». Migliorini ha spiegato che «analisi McKinsey dimostrano non solo che le aziende più resilienti risentono meno delle crisi, ma possono anche recuperare e crescere più velocemente. Trasformare un’azienda per renderla più resiliente richiede un intervento articolato in sei categorie: resilienza digitale e tecnologica, allineamento del brand, della reputazione e dei principi ESG, modello di business e capacità di innovazione, resilienza organizzativa, resilienza finanziaria e pricing e resilienza operativa. Quest’ultima – ha aggiunto – può essere raggiunta attraverso percorsi di formazione pratica mirata, che aumentino il coinvolgimento dei partecipanti e il grado di assorbimento delle nuove competenze apprese. Un esempio di programma su larga scala che ha permesso di migliorare la resilienza dell’organizzazione ha coinvolto più di 3 mila dipendenti e ha affrontato vari temi relativi alla trasformazione digitale delle operazioni di produzione».

Altrettanto analitica Luisella Giani, EMEA Head of Industry Transformation Oracle, secondo la quale, «è importante riuscire a sfruttare questo segmento storico come momento di crescita e di riformulazione strategica a lungo termine per essere azienda vincente non tanto e non solo nel breve ma nel lungo periodo. In questo senso la tecnologia ci aiuta ad individuare i gap interni e coi competitors». E anche parte dell’incremento del tasso di reshoring – rientro di aziende o linee delocalizzate all’estero, è sempre della tecnologia: «Se si rientra in patria o in zone limitrofe dipende da alcuni fattori chiave, tra cui le migliori skills su machine learning, analisi dei dati ed esigenza di vicinanza/controllo che hanno aumentato il vantaggio competitivo del nostro sistema Paese o dell’Europa per chi aveva delle company in estremo oriente». Tendenza che ha trovato conferma nella relazione di Ciro Rapacciuolo, Responsabile dell’area Congiuntura e Previsioni – Centro Studi Confindustria secondo il quale «il 45% circa delle imprese sta pensando alla rilocalizzazione di tutta o di una parte della produzione estera».

Soddisfazione per il meeting è stata espressa dal sindaco di San Vito al Tagliamento, comune in cui ha sede LEF, per un evento molto importante e di assoluto livello.

LEF Operations Summit 2022: Giovedì 1 dicembre al via il roadshow nazionale

LEF, Giovedì 1 dicembre, inaugura il roadshow nazionale di eventi dedicati a reimmaginare una nuova competitività.

Una nuova normalità ancora da scoprire ci attende ma siamo chiamati oggi a costruire strategie per le nostre aziende a prova di futuri incerti, imprevedibili e complessi.

Dobbiamo ripensare e rivedere il modo in cui gestiamo le nostre organizzazioni considerando le numerose forze che stanno ridisegnando il mondo e che porteranno a una nuova normalità. L’attuale situazione energetica, lo shortage delle materie prime e la rottura delle supply chain, i cambiamenti sociali che impattano i consumatori e i nuovi bisogni dei nostri collaboratori sono solo alcuni dei fattori di forte cambiamento che stiamo vivendo.

LEF Operations Summit è un momento di incontro in cui poter ascoltare esperti, importanti leader di azienda, Responsabili di Produzione, CEO e imprenditori quali strategie, strumenti e azioni mettere in atto per costruire approcci aziendali resilienti e sostenibili.

LEF Operations Summit si svolgerà il 1° dicembre 2022 nell’azienda modello LEF, un luogo simbolo della trasformazione digitale italiana che da oltre dieci anni ha le sue radici nel Nord Est a San Vito al Tagliamento (PN).

A breve sarà disponibile il programma della giornata.